22 Maggio 2019
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Active Ageing: le risorse “mature”

Le differenze anagrafiche nel panorama lavorativo italiano non sono da sottovalutare, tanto meno se dobbiamo entrare nel mercato del lavoro: ardua impresa, e una volta entrati restarci lo è ancora di più. Una ricerca dell’Università Carlo Cattaneo sostiene che sia i disoccupati che i/le lavoratori/lavoratrici più “maturi/e”, per intenderci over 50, sentono il valore aggiunto delle giovani leve che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro, riconoscendo il loro bisogno di lavorare, ma al tempo stesso sentono che il periodo che li porterà alla pensione si allunga progressivamente, facendoli sentire di peso e quasi inutili.

A causa di questo loro sentire, è importante sottolineare il principio universale di “Lifelong learning”, dove il fulcro della persona è la necessità di apprendere per tutta la vita nuove conoscenze, capacità o abilità, non solo nell’ambito professionale ma anche sociale. Questo principio deve essere applicato non solo alla popolazione “matura” ma anche ai giovani che devono essere propensi al sapere e all’aggiornamento. La consapevolezza che i risultati del protratto impegno lavorativo delle persone over 50 possono essere notevolmente migliorati proprio grazie all’arricchimento delle conoscenze già possedute, è una delle risorse principali che riattiva la persona che in azienda sente di essere ormai obsoleta, e dona nuova energia al disoccupato che deve riproporsi nel mercato del lavoro. Senza contare che i lavoratori più maturi possono svolgere attività lavorative in modo migliore rispetto ai giovani soprattutto nei settori dove è richiesta una buona capacità di giudizio e osservazione senza pressione del tempo, nella costruzione di rapporti forti e duraturi nel tempo. Questo perché negli anni hanno sviluppato il senso di fedeltà all’azienda, accuratezza nel lavoro, rispetto per la gerarchia, consapevolezza delle responsabilità e percezione adeguata del rischio, senza contare la conoscenza dei “trucchi del mestiere”.
Olga Solmi e Michele Piattella: Psicologi del lavoro

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