Nel percorso lavorativo e di
vita di ognuno di noi arriva il momento in cui ci sentiamo “sprecati”,
costretti a fare cose che il più delle volte non ci interessano. Spesso
restiamo in questa condizione per un periodo lungo, alcuni non escono da questa
situazione di stallo, la accettano anche se non li rende soddisfatti. Poi ci
sono coloro che da questa situazione riescono a trovare altre attività e
passioni extra-lavorative, che gli permettono di reinventarsi e progettare una
nuova realtà. Solitamente la spinta creativa in questi casi è molto forte, a
patto di voler prendersi il rischio, di essere predisposti alla sperimentazione
e desiderare di sentirsi liberi e appassionati al proprio lavoro.
Ci sono diversi passi da
fare per alimentare questa progettualità che non è utopica, anzi è
assolutamente realista!
Qualche indicazione? Aprire
le proprie prospettive e dare spazio alla creatività che sentite di non poter
esprimere sul posto di lavoro, concentrarsi sul fatto che questa situazione di
“grigiume” lavorativo è temporanea nel momento in cui vi impegnate a realizzare
il vostro “piano B”, pensatevi nel momento in cui questo si realizzerà per
recuperare le energie che vi servono per progettare gli step che vi
permetteranno di arrivare al vostro obiettivo e ricordatevi che finché non
sarete voi stessi a provarci nessuno lo farà per voi!
La strada è in salita?
Chiedetevi quali sono le vostre paure, quali rischi siete disposti ad assumervi
e quanto volete investire anche in termini economici, vi aiuterà a focalizzare
le risorse e gli strumenti che vi serviranno per avvicinarvi al vostro
obiettivo.
Non dimenticate mai, che il futuro può sorprendervi quando meno ve lo aspettate, dovete essere aperti e recettivi agli stimoli che arrivano, siate curiosi e fatevi contaggiare dalla voglia di scoperta! In bocca al lupo!
Olga Solmi e Michele Piattella: Psicologi del lavoro